Sila, cinque motivi per amare le Alpi Calabresi

No, non è esagerato chiamare la Sila “le Alpi Calabresi”. Si tratta in realtà della parte finale della lunghissima catena degli Appennini che – tuttavia – in Calabria assumono altezze e forme spettacolari. Al punto da essere, di fatto, paragonati alle Alpi del nord Italia. Montagne alte, bellissime, ricoperte da una vegetazione fittissima che già colpì gli antichi Romani.

La parola “Sila” infatti deriva da Silvia Bruzia, ovvero “il bosco dei Bruzi” – un antico popolo che abitava l’Italia meridionale – perché da sempre questa è stata una regione di boschi e di foreste. Si divide in tre aree, da nord a sud: Sila Greca, Sila Grande, Sila Piccola. Una vacanza tra questi monti significa vivere un’esperienza alpina con il mare a meno di un’ora di strada. E avete almeno cinque motivi per farlo.

In Sila nasce il fiume Crati

Il fiume Crati, con i suoi 91 km di percorso, è il più lungo e più bello di Calabria. In Sila si trovano le sorgenti da cui il corso d’acqua ha inizio. Per trovarle dovrete recarvi nel paesino di Aprigliano, tra Timpone Tenna e Timpone Bruno, a 1650 metri di altezza. In una conca circondata dalla vegetazione fitta, in uno scenario da fiaba, potrete toccare con mano le fredde acque e ammirare la loro potenza mentre scendono a valle.

I laghi della Sila

Nella zona mediana delle montagne, in Sila Grande, sorgono alcuni dei laghi più belli del Meridione. Nati quasi tutti da sbarramenti artificiali, grazie alle dighe, formano specchi d’acqua affascinanti e circondati da boschi. Si tratta di percorsi turistici interessanti, che toccheranno Lago Cecita – il più grande della Calabria, Lago Ampollino, il suo gemello Lago Arvo e Lago Ariamancina.

Le riserve naturali

La Sila è una enorme riserva naturale, uno dei più antichi Parchi Nazionali d’Italia (fondato nel 1923 sebbene ufficialmente avviato solo nel 1997). Al suo interno custodisce almeno undici aree protette in cui la splendida flora alpina e la fauna – lupi, gatti selvatici, rapaci – trovano rifugio sicuro. Molti i sentieri da seguire per chi è appassionato di trekking.

I comuni della Sila

I comuni compresi nel perimetro del Parco Nazionale  – o comunque della estensione delle montagne – sono decine. Molti sono piccoli borghi pastorali, o cittadine di montagna. Alcuni sono famosi in tutta Italia e di solito monopolizzano il turismo locale.

Parliamo ovviamente di San Giovanni in Fiore: le abbazie duecentesche, le chiese medievali e i palazzi del XVIII secolo rendono questo centro una bomboniera d’arte. Camigliatello Silano, famoso per i suoi boschi, per le piste da sci, per le architetture alpine così anomale in Calabria!

E ancora Rovito, col suo centro storico medievale, Aprigliano la cittadina delle sorgenti del Crati, Acri con le bellissime chiese e il castello, i borghi della comunità albanese (San Giorgio,San Cosmo, San Demetrio), Luzzi e Taverna. Ogni paesino è una sorpresa di bellezze naturali, storiche e artistiche da scoprire.

La neve

La Sila è bellissima in estate ma val la pena viverla anche in inverno. Questo è il paradiso dello sci per la gente del sud, ma anche per chi – ormai stanco delle solite cime alpine – cerca qualcosa di stimolante. La Sila offre ottime piste a San Giovanni in Fiore, a Camigliatello, a Cotronei, Gambarie e Lorica. Per chi non ama lo sport, la Sila in inverno è un paesaggio da fotografare e una serie di tradizioni – splendide quelle natalizie – da vivere.

Come arrivare in Sila

La Sila copre quasi tutta la Calabria quindi è un po’ ovunque. Per raggiungere queste montagne dal lato tirrenico, si segue la Statale 107 o la Statale 108, oppure le Provinciali 244 e 216; dal lato jonico, lungo le Statali 107 o 177. Via autostrada lungo la A2, uscendo a Cosenza oppure Lamezia Terme. L’aeroporto e la stazione ferroviaria di riferimento sono quelli di Lamezia Terme.