In Sicilia, sulla costa delle Aci

Una vacanza particolare in Sicilia? Allontanatevi per un attimo – ma neanche troppo – dalla solita famosa Taormina, da Siracusa o dall’Etna e fermatevi qualche giorno sulla costa delle Aci. Con questo nome qui in provincia di Catania vengono identificati nove centri abitati un tempo appartenuti allo stesso feudo.

Alcuni di questi paesi sono più famosi degli altri perché si sono legati al mito di Ulisse e dei Ciclopi, secondo la narrazione di Omero. Seguendo l’itinerario di questi centri – che sono tre – vivrete vacanze da sogno sulle orme delle antiche leggende greche fatte di amore, guerra e coraggio. Benvenuti ad Acireale, Aci Trezza e Aci Castello.

La leggenda della terra di Aci

Questo territorio è legato al mito di Omero grazie ad una leggenda, scritta però da Ovidio. La triste storia d’amore di Aci e Galatea. Aci era un pastore, povero ma giovane e bellissimo. Di lui si innamorò la ninfa del mare Galatea, figlia di Zeus. L’amore era ricambiato e i due giovani lo vivevano intensamente. Ma anche il ciclope Polifemo era innamorato di Galatea e gelosissimo del giovane pastore.

Accecato dal rifiuto della ragazza, in preda all’ira, il gigante con un occhio solo lanciò contro i due amanti dei grossi massi di lava, uccidendo Aci. Galatea, allora, disperata pregò suo padre Zeus perché l’amato avesse la vita etrna. E Zeus trasformò il corpo del ragazzo in un fiume e lo ricongiunse per sempre in mare a Galatea. Aci è in effetti un fiume sotterraneo che parte da sorgenti vulcaniche in cima all’Etna (Polifemo) e si getta nel Mar Jonio. I paesi che prendono il nome da questo fiume ne seguono idealmente il corso.

Acireale, perla barocca

Acireale è la più grande delle Aci. Si tratta infatti di una città di 60.000 abitanti che vanta origini antichissime. Fu fondata dai Greci alcuni chilometri più a sud, dove oggi si trova Aci Trezza, ma col tempo per difendersi meglio gli abitanti si trasferirono sull’altopiano lavico che domina lo Jonio. Nel XVII secolo la città ottenne dei privilegi che la distinsero dalle altre Aci.

Le bellezze di Acireale si concentrano nel suo spettacolare centro storico settecentesco. Da visitare assolutamente: il Duomo dell’Annunziata, che contiene la cappella barocca di Santa Venera. Il campanile sud è visitabile e vi regala, dall’alto, un panorama mozzafiato con l’Etna sullo sfondo. Molto belle anche le chiese dei Santi Pietro e Paolo e di San Sebastiano. Da ammirare la artistica Via Dafnica, il Giardino Belvedere e il sentiero che scende al mare lungo una antica via a zig-zag (Le Chiazzette).

La terra dei Malavoglia

Se Acireale è la patria del pastorello, lassù sull’altopiano, per trovare Galatea bisogna scendere sulle rive del mare Jonio. Aci Castello è il comune che sorveglia il sonno dei due amanti, in mare. Questo centro si è sviluppato nel Medioevo intorno al bellissimo castello normanno in pietra lavica, costruito sulle scogliere basaltiche. Il castello si può visitare all’interno, per ammirare il giardino mediterraneo pensile e la terrazza a forma di prua.

Aci Trezza, la terra del romanzo “I  Malavoglia” di Giovanni Verga, è frazione di Aci Castello. Qui sorgono i faraglioni di lava che – secondo la leggenda – furono lanciati dal Ciclope contro i due amanti. Accanto ai faraglioni, che si possono ammirare con delle gite in barca organizzate, sorge l’Isola Lachea, una porzione di argilla sollevata dal fondo del mare da una antichissima eruzione vulcanica. Da vedere in paese anche la Casa del Nespolo, piccolo museo del cinema e dei Malavoglia.

Come arrivare

Per raggiungere queste località si può percorrere un breve tratto d’autostrada Catania-Messina, con uscita Acireale, seguendo le indicazioni per la SS 114. In alternativa si può arrivare da Catania, seguendo il lungomare verso Ognina, Cannizzaro e Aci Castello (SS 114). L’aeroporto e la stazione di riferimento sono quelli di Catania.