Cinque cose da sapere sul Battistero di San Giovanni

Il Battistero di San Giovanni, posto di fronte al Duomo (chiesa di Santa Maria del Fiore), ed intitolato al patrono della città, è una delle più antiche chiese di Firenze.

La struttura ha una pianta ottagonale ed è coperta da una cupola ad otto spicchi poggiante sulle pareti perimetrali.

Ma cosa c’è da sapere sul Battistero?

  1. Alcuni studiosi credono sia una costruzione di epoca paleocristiana (IV-V secolo d.C.), altri pensano sia stata costruita intorno al mille a causa del ritrovamento di documenti dell’anno 897 che ne parlano e altri che ne attestano la consacrazione avvenuta nel 1059. Le tradizioni fiorentine dicevano invece che in epoca romana il Battistero era stato un Tempio dedicato al dio Marte.

2. Il Battistero è caratterizzato da tre porte di bronzo. La prima, a sud, realizzata nel Trecento da Andrea Pisano, è formata da 28 piastrelle: 20 raccontano la vita di San Giovanni Battista e 8 si riferiscono alle tre virtù teologali (Fede, Speranza, Carità) con l’aggiunta dell’Umiltà, e alle quattro virtù cardinali (Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza).
La seconda, a nord, fu realizzata invece da Lorenzo Ghiberti nei primi anni del Quattrocento. Anche questa è suddivisa in 28 piastrelle e raccontano storie del Nuovo Testamento, dei quattro evangelisti e dei quattro Dottori della Chiesa. Per la sua realizzazione fu indetto un concorso al quale partecipò anche Filippo Brunelleschi.
La terza, ad est, detta anche Porta del Paradiso, che così fu definita da Michelangelo per la sua bellezza, è interamente dorata e venne realizzata sempre da Ghiberti nel Quattrocento. E’ suddivisa in 10 ampi riquadri che presentano scene dell’Antico Testamento, ci vollero ben 27 anni per realizzarla e per personalizzarla, Ghilberti, inserì un autoritratto.
Per oltre cinque secoli è rimasta nella sua posizione originaria, ma nel 1943, durante il secondo conflitto mondiale, venne rimossa per motivi di sicurezza, per poi essere ricollocata nel 1948. A seguito del deterioramento del tempo e dei danni provocati dall’alluvione del 1966, nel 1990 fu trasferita l’Opificio delle Pietre Dure Umberto Baldini e al suo posto venne collocata una copia. Dopo un lungo restauro, dal 2012 i pannelli originali sono esposti al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze.

3. Il rivestimento esterno è realizzato in marmo bianco di Carrara e in marmo verde di Prato. L’interno, suddiviso in tre fasce orizzontali, è invece ispirato ai templi romani, è decorato in marmo policromo.
Il pavimento è decorato con splendidi intarsi di marmo, ispirati all’Oriente.
La fonte battesimale, datata al 1371, è decorata con dei bassorilievi che riproducono le scende di un battesimo.
L’altare è stato creato ai primi del Novecento recuperando alcuni frammenti originali.
Davanti c’è una grata che lascia intravedere i sotterranei che ospitano gli scavi dell’antico edificio romano.

4. L’abside del Battistero di San Giovanni è decorato con splendidi mosaici a fondo dorato. Le immagini rappresentano la storia di Cristo, della Madonna e di Giuseppe e la vita di San Giovanni Battista, poi sono raffigurati gli apostoli, i profeti e gli angeli e infine si può individuare la rappresentazione del celebre Giudizio Universale.

5. Dante cita il Battistero di San Giovanni nel XIX canto dell’Inferno nella Divina Commedia:

Non mi parean [i fori] men ampi né maggiori /che que’ che son nel mio bel San Giovanni, /fatti per loco de’ battezzatori (versi 16-18). Egli inoltre dice che una volta, per salvare un ragazzo che rischiava di affogare, fu costretto a rovesciare una delle pozze dove si battezzavano i fanciulli, rompendone il bordo. Questa frattura, secondo i cronisti fiorentini, era ancora visibile quando le fonti battesimali vennero distrutte nel 1576.