Alicudi e Filicudi, dove il distanziamento non pesa

Le regole del buon senso impongono il distanziamento sociale ancora per qualche mese? Benissimo, la cosa non peserà sulle vostre vacanze estive se deciderete di trascorrerle alle isole Eolie, in Sicilia. Per essere esatti, ad Alicudi e Filicudi, le “piccole” Eolie, le sorelline minori del famoso arcipelago.

Le Eolie sono un gruppo formato da sette isole maggiori, tutte popolate, e pochi scogli minori disabitati. Sono il paradiso dei turisti, le “Canarie Italiane”, i “Caraibi d’Europa” e meravigliosi complimenti del genere. Di fatto sono angoli di bellezza eccezionale che galleggiano nel Mar Tirreno, ma le folle estive si concentrano prevalentemente su cinque di esse: Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli e Panarea.

Alicudi e Filicudi, isole dimenticate

Alicudi e Filicudi sono più piccole, molto più lontane dalle coste, dunque meno agevoli da raggiungere. Ecco perché il turismo di massa le snobba e a volte anche i servizi (acqua potabile, elettricità, trasporti) le dimenticano. Ma non per questo sono meno belle, anzi, tutto l’opposto.

Non solo mare, pulitissimo tra l’altro, queste terre sono due piccoli paradisi di natura incontaminata, silenzi, anche noia a volte se volete. Una noia sana, però, che per chi è abituato ai ritmi folli delle città equivale a una disintossicazione dai mali dell’anima. Persone qui ce ne sono davvero poche. Non esiste inquinamento perché non ci sono auto. E si può stare distanti quanto si vuole.

Alicudi, la terra dei venti

L’isola di Alicudi è la più lontana di tutte, la più occidentale. Abitata da circa 700 persone fino alla II Guerra Mondiale oggi conta appena 100 residenti – e in inverno ancora meno. I villaggi, di pescatori e agricoltori, si trovano nella parte sud-orientale dell’isoletta, mentre a nord la costa rocciosa battuta dai venti non si presta alla vita dell’uomo.

Qui si coltiva l’uva, l’olivo, il cappero e si vive di pesca e turismo. Ma i pochi abitanti sanno fare tutti i mestieri necessari, all’occorrenza! Da ammirare: le case in perfetto stile “eoliano” specie quelle di contrada Tonna, contrada Bazzina, Alicudi Porto. Non perdete una visita alla frazione di Sgurbio: ci sono solo cinque case, ciascuna col nome di uno dei cinque sensi.

Filicudi, tramonti e relitti

Filicudi è un po’ più grande di Alicudi, quindi conosce un minimo di turismo stagionale. Tuttavia chi compra casa qui lo fa per cercare pace e isolamento,  non confusione. Le estati a Filicudi sono fatte di tramonti tra i campi coltivati a capperi e alberi di fico. Ma per gli appassionati, Filicudi è il regno delle immersioni subacquee.

Oltre alla bellissima natura marina, nei suoi fondali si contano una mezza dozzina di relitti di navi antiche. Archeologia subacquea di prim’ordine che i veri intenditori sanno apprezzare. Da visitare: il villaggio neolitico di Capo Graziano, il Museo Eoliano in contrada Porto, la Rocca Giafante, le antiche macine, e ovviamente Punta Stimpagnato … il luogo ideale per godersi i tramonti.

Quando andare, come arrivare

Per andare ad Alicudi e Filicudi ogni stagione è ottima, mare permettendo. In estate c’è poco movimento, in autunno e primavera ci si gode uno splendido isolamento. In inverno i colori sono unici e pochissimi li hanno visti davvero. Il problema nelle stagioni fredde è sempre la condizione del tempo, il rischio del mare mosso che può bloccarvi sulle isole anche per giorni.

Per arrivare alle isolette più estreme delle Eolie si parte con aliscafi, traghetti o catamarani da Milazzo oppure da Palermo. Da Palermo le corse sono dirette, mentre le imbarcazioni che partono da Milazzo eseguono sempre fermate intermedie alle isole maggiori. E’ sempre possibile, in estate, esplorare queste due isole anche con le mini-crociere da una giornata. Ma Alicudi e Filicudi vanno vissute, non guardate appena in poche ore prima di ripartire per chissà dove.