RIcordi queste 5 Lire? Se l’hai ancora diventi ricco: ecco il valore!

Proseguiamo la nostra rubrica dedicata alle monete di valore parlando ancora una volta delle vecchie lire, valuta mai dimenticata e sempre nel cuore degli italiani, anche dopo il ritiro dal mercato nell’ormai lontano anno 2002.

Abbiamo detto molte volte che esistono alcune monete che, con il passare del tempo, hanno preso davvero molto valore, un valore ben diverso dallo stesso al tempo dell’anno della loro emissione. In particolare, sono gli esemplari numismatici distribuiti in piccole quantità che oggi hanno un grande valore e di conseguenza sono tra i più ricercati dai collezionisti.

In questo articolo parleremo delle monete da 5 lire, piccoli pezzi che fino a diversi anni fa venivano utilizzati quotidianamente, che non erano considerati di grande valore se non dati ai bambini per comprare una liquirizia o per esprimere un desiderio alla fontana. Oggi alcuni particolari esemplari delle vecchie 5 lire italiane sono molto ricercati. Si tratta di edizioni speciali in tiratura limitata coniati per ricordare eventi specifici, per cui messi in circolazione in piccole quantità. Questo dunque è il motivo dell’incredibile valore di alcune monete. Ricordi queste 5 Lire? Se l’hai ancora diventi ricco. Scopriamo bene di quali esemplari si tratta.

Le 5 lire

Forse i quarantenni di oggi, quelli che erano bambini negli anni ’80, ricordano la 5 lire delfino, la monetina con il simpatico mammifero che permetteva loro di comprare la liquirizia dal droghiere. Ma non è questa la moneta che permette a chi ancora la possiede, magari riposta al fondo di un vecchio cassetto, di diventare ricco. La 5 lire di valore di cui vogliamo parlarvi è stata coniata dalla Repubblica Italiana e distribuita tra il 1946 ed il 1947. La raffigurazione che la caratterizzava era quella del grappolo d’uva.

Questi pezzi da 5 lire hanno una rarità di tipo R2 e valgono oltre i 1200 euro, per quanto riguarda monete in stato di conservazione fior di conio. Nel caso di un pezzo in ottime condizioni ma non fior di conio, la quotazione scende a 900 euro. Nel caso ancora di un pezzo non in stato di conservazione ottimale ma magari rigato o con segni di usura, la quotazione scende ulteriormente a 600 euro. Si tratta comunque di cifre interessanti se si pensa a una moneta da 5 lire che permetteva al massimo, coma abbiamo detto, di comprare una liquirizia a un bambino dal droghiere. Certo, avere in mano una 5 lire grappolo d’uva fior di conio potrebbe fruttare 1200 euro, una bella cifra ma che non si può definire proprio da ricchi. Abbiamo forse sbagliato il titolo di questo articolo? Proseguite la lettura e scoprirete che non vi abbiamo mentito.

Tenere da parte una 5 lire grappolo d’uva

Se per caso tra le vecchie carte di vostro nonno trovate una 5 lire grappolo d’uva, tenetela da parte! Non correte a farla valutare dai collezionisti! Aspettate qualche anno perché si prevede che il suo valore nel tempo possa ulteriormente incrementare. Conservatela il più a lungo possibile perché, secondo le previsioni degli esperti, un domani una 5 lire grappolo d’uva del 1946 potrebbe valere più di 10 mila euro.

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