Reggio Calabria, tutto il bello che c’è

Stretta tra le ultime cime dell’Aspromonte e il mare Jonio, per la precisione lo Stretto di Messina, Reggio Calabria è una città che offre moltissimo al turismo. Tuttavia viene considerata ancora poco, anzi, per colpa di un lungo periodo di degrado della prima metà del Novecento, spesso non attira le simpatie dei forestieri. Un errore a cui rimediare, perché basta una sola passeggiata a Reggio per scoprirne il volto meraviglioso.

Reggio Calabria è una città “moderna” perché è sopravvissuta a più di un terremoto, rinascendo sempre diversa. L’ultimo avvenne nel dicembre 1908, molto potente (VII grado Richter), rase al suolo la città e anche Messina sull’altra sponda dello Stretto. La nuovissima Reggio nacque così con regole architettoniche tipiche del periodo e con un aspetto arioso e vivace, ma non per questo meno interessante.

Cosa vedere a Reggio Calabria

Il centro storico di Reggio Calabria si sviluppa parallelamente al lungomare e alle spiagge e custodisce monumenti molto belli, sebbene non più antichissimi. La Cattedrale dell’Assunta è certamente il più affascinante. La chiesa antica era normanna, costruita su una base ancor più antica (II secolo). Oggi l’edificio post-sisma, tipicamente novecentesco, ne ricopia lo stile medievale in modo splendido.

La chiesa Dei Greci è la più antica di Reggio. Risale al periodo bizantino, prima dell’anno Mille, sebbene abbia subito danni e restauri conseguenti nel corso dei secoli. Ha resistito al sisma del 1908 riportando però alcuni crolli. Oggi è tra le poche a vantare un corpo ancora in parte antico. Risale al X secolo la Chiesa degli Ottimati, danneggiata dal terremoto ma non distrutta. Fu restaurata fedelmente allo stile normanno e “spostata” pietra dopo pietra più a monte, con un lavoro durato anni (dal 1909 al 1933).

Accanto alla chiesa degli Ottimati sorge Piazza Castello che gira intorno ai ruderi fortificati del bellissimo Castello Aragonese (536 dopo Cristo). Ma a Reggio sono splendidi anche i teatri, i resti dei siti archeologici, le torri medievali, i palazzi nobiliari – molti dei quali in stile Liberty, tipico della rinascita post terremoto. Da non perdere ovviamente la visita alle statue dei Bronzi di Riace, situati in uno dei musei più importanti d’Italia: Museo Archeologico Nazionale.

Il bel lungomare con vista Sicilia

La bellezza e l’arte di Reggio Calabria si riassumono in due parole: Lungomare Falcomatà. Una grande, ampia, lunghissima strada che segue la linea le spiagge e la vista straordinaria sulla costa della Sicilia. Una lunga linea di aiuole, alberi secolari e giardinetti separa la strada dai palazzi, alcuni veramente elegantissimi.

Palazzo Zani, Palazzo Spinelli, Palazzo Genoese Zerbi solo per citarne alcuni. Si trovano sul lungomare i ruderi antichi delle mura Greche di Reggio, uno spettacolo archeologico alla portata di tutti. Mentre sullo Stretto si affacciano lidi balneari in stile Liberty e una meravigliosa piazza-arena. Seduti in questo spazio, durante il fenomeno ottico detto “Fata Morgana”, è possibile ammirare il riflesso della costa siciliana ingrandito dall’umidità. Dal lungomare, quando il cielo è terso, si vede anche la cima dell’Etna.

Da non perdere, ancora: la fonana monumentale dedicata a Fata Morgana, il Gran Monumento ai Caduti, il Tempietto Greco-Romano, i “marciapiedi mobili” che permettono di andare dal mare al centro in collina senza fatica.  Il “chilometro più bello d’Italia” sta per ampliarsi ed estendersi ancora oltre. Sono in progetto dei lavori di abbellimento che renderanno tutta la costa fruibile e turisticamente affascinante.

Come arrivare

Reggio Calabria ha un suo aeroporto molto attivo, situato ad appena 8 km dal centro. Lo scalo aereo è collegato alla città da servizi bus e da una linea ferroviaria apposita. La stazione centrale di Reggio è il punto di arrivo e di partenza di molti treni nazionali, anche ad alta velocità. Chi arriva in auto usufruisce invece della famosa autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. Dal porto e dalla vicina Villa San Giovanni partono e arrivano le navi per la Sicilia.

Danila Callipo

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